Adi, l'Udc: "Un servizio efficiente che non va esternalizzato"

TERAMO –  L’Assistenza domiciliare integrata della Asl di Teramo: per l’Udc si tratta di un “servizio che sicuramente funziona bene e senza intoppi”. Il segretario provinciale dell’Udc Alfonso Di Sabatino Martina esprime però “preoccupazione, per questa macchina rodata ed efficiente che va dalla semplice riabilitazione alla cura dei malati terminali”. La preoccupazione è dovuta al fatto che il servizio “è a rischio”, in quanto la Asl ha intenzione di esternalizzarlo. Un’ipotesi che l’Udc vorrebbe scongiurare. Di Sabatino Martina sottolinea l’importante lavoro svolto dall’Adi, anche in termini numerici: nel 2011 sono stati 17.000 i casi trattati, di cui 4.000 nel Distretto sanitario di base di Teramo. Di questi, 3600 sono nuovi casi, ossia entrati nel servizio per la prima volta, 2.500 in ore, hanno ottenuto prestazione specialistica medica, 45.000 prestazioni infermieristiche, 7.500 accessi Medici di medicina generale. Le prestazioni riabilitative sono state 27.000 circa, le extra infermieristiche professionali 39.000. “Per la società teramana – continua Di Sabatino Martina – l’Adi rappresenta un elemento di equità, una garanzia di assistenza altamente qualificata, una testimonianza di come il malato, a qualsiasi livello, non sia solo”. Il segretario provinciale dell’Udc lancia quindi un appello al direttore generale della Asl Giustino Varrassi. “Chiediamo, con la  moderazione ed il rispetto che sono tipici del nostro partito e del comune sentire con la popolazione, di tornare a riflettere sulla scelta e di rendere conto pubblicamente delle eventuali difficoltà che l’hanno determinata, individuando soluzioni alternative che non intacchino in alcun modo l’organizzazione che, con il sacrificio degli operatori, e della stessa dirigenza Asl, è stata messa a punto”.